Come dice il proverbio, non c’è due senza tre!! Dopo aver partecipato senza alcuna preparazione specifica alla TCE2011 e al 3V NIGHT TRAIL 2012, dopo essermi ripromesso di non correre gare dure senza nessun allenamento specifico, dopo aver spergiurato che non avrei fatto più tanti km in un sola gara se negli allenamenti dei mesi precedenti non ero arrivato neanche alla metà…ebbene, ci sono ricascato!!! Certo l’occasione era ghiotta…la Maratona Alpina del Monte Pasubio, 42 km e 3000 metri di dislivello positivo da Piovene Rocchete a Pian delle Fugazze, ma soprattutto il passaggio per luoghi storici della 1° guerra mondiale, tra cui le mitiche 52 gallerie del Pasubio. L’edizione è la numero 38, per cui è dal lontano 1974 che da quelle parti, in una domenica di settembre, ci si allaccia gli scarponcini e ci si mette lo zaino in spalla per fare questa gara…ed allora non c’era nessuno che parlava di trail, niente camel bag né bastoncini telescopici o altro…ci si trovava, ci si salutava e si partiva!!
Eccomi iscritto dunque…il primo problema è stato organizzare la logistica…infatti ogni concorrente deve “arraggiarsi” per tornare alla partenza…fortunatamente incastro il buon Sbarbi che anche questa volta si sobbarcherà la trasferta portandomi alla partenza e venendomi a recuperare all’arrivo…il secondo problema è stato spiegare sempre al buon Sbarbi che essendo la partenza tra le 5 e le 5.30, bisogna partire da Brescia alle 3.00…ma ormai il dado è tratto, è il venerdì prima della gara, per cui dopo aver puntato la sveglia ad un orario disumano, provo ad andare a dormire presto per recuperare qualche ora di sonno.
Eccola la sveglia...mi sembra di essermi appena addormentato e lei suona…deambulo fino in cucina, mangio un paio di fette biscottate con la marmellata e corro a recuperare il socio…in giro non c’è nessuno, troppo presto per incrociare i nottambuli di rientro dalle disco…il viaggio in autostrada scorre tranquillo, dobbiamo solo decidere in quale autogrill fermarci per fare colazione…decidiamo di andare più avanti possibile e di fermarci sulla Valdastico, ci sembra la cosa migliore…l’unico problema è che prendiamo uno dei pochi autogrill sulla rete autostradale italiana che alle 4.30 di mattina è chiuso!! Pazienza, ho un paio di merendine nello zaino e mi mangerò quelle prima dei ristori…l’autostrada finisce, arriviamo a Piovene e incrociamo subito un’indicazione per la partenza…neanche 5 minuti dopo abbiamo già piazzato la macchina e sono già cambiato e pronto. Il ritiro pettorale è fatto per chiamata in ordine alfabetico: 5 banchetti divisi per lettera nel piazzale dell’oratorio illuminato dai fari…numero 374, me lo spillo e rintracciamo il Crestani, amico del Forum che si è dato da poco al trail e va già come una scheggia: foto di rito e mentre stiamo chiacchierando si parte…cioè, capiamo che siamo partiti perché il piazzale si svuota e ci troviamo quasi da soli! Salutiamo Sbarbi e ci incamminiamo in fondo al gruppo…non ho visto alla partenza un mio compagno di squadra della Brescia Marathon, ma tutto si è svolto così in fretta che sarà da qualche parte là davanti; ma mentre penso questo mi suona il cellulare, mi fermo, lo recupero dallo zaino e …sorpresa!!!E’ lui, Claudio…ma dove cavolo sei??? Lui e il suo socio hanno dormito a Schio e non riesco a trovare la partenza…ecchecavolo, Piovene non è grande, farà 2-3000 abitanti…gli dico di prendere come riferimento il campanile che non può sbagliare!!! Rimetto a posto lo zaino e riparto…adesso mi sa che sono veramente ultimo, ma i camminatori sono una decina di metri davanti a me…poche pile accese, c’è un quarto di luna che illumina leggermente la strada asfaltata ed in fondo si vede bene così…anzi, è pure meglio perché penso che avessi visto la salita alla luce del sole, col cavolo che l’avrei fatta!!! Vado su al passo tranquillo, ascolto i discorsi della gente che mi sta intorno e assaporo il suono del dialetto veneto…questo e il rumore dei bastoncini sull’asfalto danno il ritmo alla mia camminata…km dopo km inizia ad albeggiare, finisce l’asfalto e si prosegue prima su un pezzo di sentiero e poi su strada bianca…finalmente le pendenze calano e arriviamo alla Chiesa del Monte Summano…la prima rampa è finita, il sole sta sorgendo e mi fermo a fare alcune foto alla pianura e alle montagne…abbozzo qualche passo di corsa, la discesa è facile…3 km e siamo al primo punto di controllo e ristoro…mi prendo un po’ di zucchero, acqua e limone e poi quando sto per ripartire mi sento chiamare: Claudio ed il suo socio hanno trovato la partenza, hanno avuto i loro pettorali e sono partiti!! MI unisco a loro a formare la triade bresciana, falange in avanscoperta in territorio straniero, e continuiamo la nostra corsa. La giornata si preannuncia splendida, la strada ricomincia a salire e noi pure, percorrendo un sentiero tortuoso ma con pendenze decisamente minori rispetto alla prima parte: nonostante questo, riesco ancora a staccarmi dai miei compaesani e arrivo al secondo punto di ristoro e controllo circa 5 minuti dopo di loro. Il controllo è in una baita a 1500 metri, il fuoco è acceso nel camino e prima di darti il panino i volontari lo fanno scaldare: ai tavolini fuori sono seduti a riposarsi al sole una quindicina di runner ai quali mi aggrego molto volentieri. Siamo al 17esimo km, ne mancano ancora 23 con ancora una salita molto tosta alla fine: le mie gambe non mi permettono di essere molto ottimista, ma mi godo questi dieci minuti di pace ricaricando le pile.
Riparto insieme ai miei compagni di avventura e facciamo insieme al passo la piccola salita (100 metri di dislivello) che ci porta all’ex-Forte di Monte Rione, dove ci fermiamo a bere qualcosa e io ne approfitto per fare delle foto al paesaggio incantevole; adesso la strada inizia a scendere, un bellissimo sentiero nel bosco che invoglia a correre, saranno circa 6 km che ci portano ad un altro ristoro di liquidi. Si beve e si riparte: dopo un leggero falsopiano, la strada si fa di nuovo molto dura. Una salita difficile nel sottobosco, con le mie gambe che non ne vogliono sapere di andare avanti; stringo i denti, si arriva sulla sommità del Monte Alba e poi di nuovo in leggera discesa fino al 3° punto di controllo e ristoro a passo Xomo, dove è previsto l’unico cancello orario. Altro panino con il salame con un po’ di succo e aranciata e, dopo un tratto in leggera salita su strada asfaltata, si arriva all’imbocco della strada delle 52 gallerie: foto di rito tutti insieme e poi si parte per l’ultimo strappo di circa 6 km.
Chiaramente mi stacco subito dal duo bresciano, provo a salire con il mio passo ma sento già che non è nemmeno paragonabile a quello già lento della prima ascesa; inoltre faccio fatica, sento le gambe pesanti ed il caldo mi costringe costantemente a bere. Mi passano via via alcuni camminatori veloci, ma non provo nemmeno a resistere ...i miei obiettivi diventano gli escursionisti che ho davanti e che man mano raggiungo.
Le gallerie si susseguono …vorrei poter dire che il pensare allo sforzo di chi le ha costruite alleggerisce un po’ la mia fatica, ma purtroppo il mio pensiero è sempre fisso: arrivare alla galleria successiva!! Ogni tanto mi fermo, faccio alcune foto, mi guardo intorno…supero la galleria 19, probabilmente al più lunga, fatta a chiocciola…alla numero 27 raggiungo un altro concorrente alla frutta come me, ci facciamo coraggio e proseguiamo insieme…35,36,37…è quasi fatta, alla 41esima ci aspetta il ristoro…ed infatti eccolo, come un miraggio…dicono che hanno solo acqua e zucchero, ma sono lo stesso una benedizione, anche perché ci spiegano che oramai siamo quasi nel punto più alto (circa 2000 metri) ed ormai manca poco più di un km al rifugio Papa…la mia testa vorrebbe farlo volando, le mie gambe molto più sagge suggerisco un andatura “lenta ma violenta” e dopo circa 20 minuti sono seduto con il mio minestrone sotto il rifugio…telefono a Sbarbi preannunciandogli il mio arrivo al massimo nella prossima ora, chiamo Claudia per dirle che sto bene ed ho quasi finito, mi prendo un altro mezzo panino con il salame, un bicchiere di aranciata e dopo un quarto d’ora di sosta sono pronto a ripartire! Ormai è tutta discesa, la strada degli Eroi ci porta direttamente all’arrivo posto al Pian delle Fugazze…discesa abbastanza semplice, ma la affronto lo stesso al piccolo trotto cercando di non forzare troppo sui miei muscoletti doloranti…riesco a riprendere pure qualcuno davanti a me che mi aveva passato in salita, ma non è molto importante…alla fine dopo 8ore33minuti, dopo 42 km, dopo 3200 metri di dislivello positivo, sono all’arrivo…ci sono gli amici bresciani seduti sull’asfalto che mi salutano, ci sono Sbarbi e il Crestani che mi fanno notare che mi stanno aspettando ormai da un paio di ore…l’arrivo è dentro ad un bar aperto per l’occasione, mi faccio spuntare dall’organizzazione (così sanno che non dovranno venirmi a cercare sui monti) e vado a bere qualcosa.
Anche questa è fatta…che dire, un’organizzazione perfetta, volontari gentilissimi, giro e panorami stupendi…non è un caso che nonostante non sia per niente pubblicizzata questa gara faccia sempre il pieno…è il passaparola di chi l’ha corsa e si è trovato bene…come me!!
Adesso riposo le gambe e la testa, ma ho un chiodo fisso per finire quest’anno in bellezza…l’anno scorso per la prima volta ho superato i 42 km con il tartufo trail…quest’ottobre mi piacerebbe andare oltre, certo che c’è molto da lavorare…non posso presentarmi alla partenza di una 60km con la preparazione di oggi…perché anche se riuscissi a trascinarmi al traguardo, mi sa che pagherei lo sforzo per tanto tempo!! Per cui è il momento di programmare bene questo mese e mezzo che manca al prossimo trail…testa bassa e pedalare