martedì 5 luglio 2011

BRESCIA NO LIMITS *03-07-2011

Perché una No Limits?? Lo slogan recita “unico obiettivo: sopravvivere”...un amico che io e Claudia avevamo contatto per comporre il team ci ha proprio risposto “appunto perché voglio sopravvivere non vengo!!!” …fatto sta che non pensiamo di essere super e nemmeno pazzi, ma l’idea lanciata da me e subito raccolta da Claudia  di inserire un po’ di divertimento ludico nella corsa ci ha portato ieri mattina insieme a circa 400 persone tra team e singoli ad essere presenti all’oratorio di S. Eufemia alle 9.30 precise per lo sparo che dava il via ufficialmente alla terza edizione della Brescia No Limits, corsa ormai unica nel suo genere e nel panorama italiano dopo che la sorella maggiore Roma No Limits ha chiuso i battenti.
Dopo un giro di lancio dell’abitato (troppo corto per riuscire a sfilare il gruppo) sono iniziati subito i primi ostacoli: un camion da saltare, un paio di passi del ghepardo (o leopardo???mah…), balle di fieno e palizzate da scavalcare mentre delle sterpaglie prendono fuoco…siamo in fondo al gruppo, così evitiamo di pestarci i piedi e ci possiamo godere tutto con calma! Dopo questo antipasto si risale la ValCarobbio rimanendo sul fondo della valle stessa: dove un tempo passava il torrente adesso sono rimaste rocce, rovi, cespugli, e muretti da superare. Arriviamo fin quasi in cima alla valle (per fortuna ortiche e massi non hanno lasciato troppe tracce sulle nostre gambe) e partiamo per qualche km di saliscendi per un sentiero nei boschi, superando una piccola grotta e passando all’interno di una casa diroccata: finalmente si inizia a scendere, ma solo per riportaci di nuovo a ridosso di S. Eufemia e riprendere a salire verso la Maddalena e verso quei fantomatici 1000 scalini che hanno turbato il sonno di molti! Effettivamente sono tanti, ma siamo in buona compagnia: con un team di ragazzi di Barletta (e con l’aiuto di un simpatico proprietario di casa che a mezza via ci offre un bel bicchiere d’acqua) risaliamo tutti i maledetti scalini e raggiungiamo altri concorrenti ad un bivio dove sono tutti fermi ed indecisi! Ci separiamo, io e Claudia prendiamo il sentiero in salita che alla fine scopriremo essere quello sbagliato: per fortuna dopo un piccolo giro si ricongiunge con la strada giusta e possiamo arrivare al San Gottardo, dove ci aspetta la prima fontanina della giornata (gioia, sommo gaudio e tripudio).
Si tira il fiato, poche centinaia di metri d’asfalto e poi si ritorna nei sentieri della Maddalena, sempre in discesa, per arrivare fino in via S. Rocchino e iniziare la salita al Castello per la via del Soccorso (altri scalini!!!). Dentro al Castello ci aspetta il tiro a segno (non so se ho preso la sagoma, ogni volta che sparavo si nascondevano tutti!) e poi per me un ‘tronco’ da tagliare mentre Claudia viene imbragata e lanciata dalla torre appesa ad una fune!! Bene, siamo quasi alla fine…scendiamo verso piazzale Arnaldo e poi ci dirigiamo verso Parco Ducos dove ci aspettano le ultime prove della giornata: il ponte tibetano (questo lo abbiamo saltato, c’era troppa coda e troppo tempo di attesa), il passo del ghepardo nel ruscello (freddo), il giro dell’isolotto con la canoa (ho girato più volte intorno a me stesso) e la sorpresa…l’attraversamento di un laghetto del Ducos 2!! Che fare?? Nuotare no, con le scarpe non ce la facciamo…camminare nemmeno, perché va bene che si tocca, però è melma pura…per fortuna c’è una corda e con quella ci trasciniamo sulla riva opposta dove usciamo gocciolando acqua verde!
Ormai è fatta…riprendiamo a correre, dentro le scarpe sembra di avere uno stagno e le gambe si muovono un po’ al rallentatore…prima della fine dobbiamo ancora affrontare l’ennesimo passo del ghepardo NEL FANGO con intervista di rito (speriamo che quelle immagini non passino mai in nessuna televisione!) e poi tutti gli ostacoli della partenza…ma alla fine, dopo 4ore13minuti ci siamo…arrivati!!! Claudia settima donna, io non so, ma non importa…siamo stanchi, sporchi e sudati…ma in fondo ci siamo divertiti e saremo pronti a rifarlo!

1 commento:

  1. Grande Giuseppe e Claudia. Viste le difficoltà della gara, se me lo dicevi prima ti portavo anche un paio di bombe, giusto per non farci mancare niente, così tanto per vedere se si riusciva a far saltare in aria qualche podista ahahah!!
    Un saluto e un abbraccio. ciao

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